Nessuno le aveva mai detto una cosa simile, da che era rinchiusa lì dentro. Nessuno le aveva dato un filo
di speranza per poter lasciare quel posto orribile.
Bella si decise a voltare la testa e guardò la figura nella penombra del corridoio. Non era uno dei solitiuomini bassi e grassi che l'avevano interrogata. Sembrava anche abbastanza giovane. Indossava l'abito tradizionale, ma il suo era nero e pesantemente trapuntato in oro. Il copricapo celava i capelli, però metteva in risalto i suoi lineamenti decisi.
-Sono qui per tirarla fuori da questo posto- continuò lui. -Ma non abbiamo molto tempo.-
Dibattuta tra paura e speranza, Bella si strinse più forte le ginocchia e il tessuto ruvido della tunica nerale sfregò la pelle. Tutti i suoi vestiti erano stati confiscati insieme al resto della sua roba, quando era stataarrestata. -Chi l'ha mandata?-
L’espressione dell'uomo non era né amichevole, né incoraggiante. -Suo fratello.-
-Jasper?-
-Mi ha chiesto di trovarla.-
-Jasper sa che sono qui?-
-Sa solo che la sto cercando.-
Bella soffocò un singhiozzo. -Hanno detto che non sarei mai uscita di qui. Mi hanno detto che non mi avrebbero mai rilasciata, se non avessi detto il nome degli altri.-
-Non sapevano che fosse imparentata con gente potente- le rispose l’uomo con perfetta naturalezza.
-Lo sono?- si sorprese Bella.
-Ora si.-
Bella si precipitò verso di lui e strinse le sbarre con entrambe le mani. -Come? Con chi?-
-Sono lo Sceicco Edward Khalid e sono qui in... per conto della famiglia reale di Muharrik.-
-Muharrik confina con Jabal- sussurrò Bella.
-E con l'Egitto- aggiunse lui. -Sarà un miracolo della diplomazia a tirarla fuori di qui entro oggi. Iltempo è poco e devo sistemare tutti i documenti. Ma tornerò pre...-
-No!- gridò Bella. Non avrebbe voluto alzare la voce, ma era stato il panico a parlare per lei. -No- ripeté piano. -La prego, non mi lasci qui.-
-È solo una questione di minuti, mezz’ora al massimo...- assicurò lui.
-No...- lo pregò ancora lei. Sporse la mano tremante dalle sbarre e gli afferrò una manica. -Non mi lasci,per favore.-
Per un lungo momento, lui rimase in silenzio fissando la piccola mano. -Non la lasceranno andare seprima non avrò sistemato i documenti.-
Bella lo strinse più forte. -Non se ne vada.-
-Tornerò presto, lo prometto.-
-Ho paura- sussurrò Bella. -Ho paura delle guardie... ho paura del buio. Ho paura di quello che succede allepersone che scompaiono.- Lo fissò in viso con gli occhi sbarrati dal terrore, imploranti. -A volte le prigioniere non tornano in cella e spesso si sentono delle urla terribili.-
-Vado solo giù in ufficio. Tornerò presto.-
-Ma loro non la lasceranno tornare. Non lo faranno. Lo so come funziona questo posto. Il funzionario dell'ambasciata americana è venuto una volta e poi non e più tornato...
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