Riletture in chiave Twilight

  1. Introduzione

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    Il principe del deserto
    By blackwings il 3 Jan. 2012
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    Edward Khalid Fehr, principe del deserto di Sarq, nato dall’unione tra lo Sceicco di Fehr e la sua seconda moglie Esme Anne Platt, modella di origine inglese.


    Lui seducente signore del deserto di Sarq, trae in salvo la bellissima Isabella Marie Swan dalla prigionia in cui è stata costretta da alcuni nemici del regno. Per fare ciò, però, Edward ha finto che la giovane americana fosse la sua fidanzata, ed ora a Isabella si impone una scelta: andare in sposa al sensuale sceicco o tornare nel luogo in cui è stata rinchiusa?

    Edited by blackwings - 20/1/2012, 17:20
    Last Post by Smithb4542 il 7 Oct. 2016
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  2. Capitolo 1

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    Il principe del deserto
    By blackwings il 21 July 2012
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    L‘aveva trovata.

    Gli ci erano volute tre settimane, una piccola fortuna, due investigatori privati coordinati dal Segretario di Stato di Sarq, molte strette di mano compromettenti, tante promesse e qualche minaccia. Ma alla fine stava per incontrarla.

    Lo Sceicco Edward Khalid Fehr fu costretto a chinare la testa per attraversare il basso portone della prigione di Ozr. Venne scortato lungo il braccio maschile, verso quello riservato alle donne. L'odore nauseante delle latrine e del sudore gli fece rivoltare lo stomaco.

    All'entrata della zona femminile, la guardia passò i documenti ad una collega perché li controllasse. La donna, coperta da capo a piedi dalla lunga tunica nera, si prese il suo tempo per esaminare le carte ed Edward fremette di impazienza. Quella di Ozr aveva la funesta fama di essere la peggiore prigione del mondo, dove venivano ignorati i più elementari diritti umani. Dopo un‘eternità, la guardia sollevò la testa per guardarlo.

    -Venga con me- disse brusca.

    La seguì lungo i tortuosi corridoi dell'antica fortezza, trasformata in prigione mezzo secolo prima.

    Dalle celle buie si levavano grida in arabo, in egiziano, in farsi e in inglese. Voci disperate che chiedevano aiuto, pietà, un medico, un avvocato. Ozr era l'ultimo posto al mondo dove un essere umano avrebbe voluto trovarsi. Solo il cielo sapeva cosa significasse per una donna essere rinchiusa là dentro. Una volta varcata la porta, capivi immediatamente di avere avuto un biglietto di sola andata. Una volta entrato, capivi che non saresti mai più tornato a casa.

    Molto tempo prima, un amico di Edward aveva avuto dei problemi. Era stato arrestato e rinchiuso a Ozr.

    Nessuno ne aveva saputo più nulla. Il padre di Edward, il re di Sarq, aveva fatto il possibile per avere notizie, ma senza alcun risultato.

    A Jabal, che confinava con l'Egitto e con Sarq, vigeva una rigida dittatura. Le autorità internazionali avvertivano i turisti di starne alla larga, ma evidentemente Isabella Marie Swan aveva ignorato il consiglio.

    La guardia si fermò davanti ad una cella angusta.

    Una ragazza stava accovacciata su una panca. Teneva le ginocchia contro il petto e lunghe ciocche bionde sfuggivano dal velo nero che le copriva la testa.

    Isabella...

    Il cuore di Edward si strinse, una reazione viscerale nel vederla per la prima volta.

    Nella foto sul passaporto appariva fresca e allegra, con gli occhi chiari pieni di speranza. La giovane donna raggomitolata nella cella non sembrava essere la stessa persona. Sembrava assente, senza vita.

    -Isabella Marie Swan- la chiamò Edward, avvicinandosi alle sbarre. Lei sollevò per un istante la testa, ma non si voltò a guardarlo. -Lei è Isabella Marie Swan, vero?- insistette lui a voce bassa.

    Bella si strinse forte le ginocchia per farsi più piccola. Forse stava sognando e forse fuori dalla sua cella c'era solo un altro uomo terribile c...

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    Last Post by blackwings il 21 July 2012
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  3. Capitolo 2
    Capitolo 2

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    Il principe del deserto
    By blackwings il 21 July 2012
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    Nessuno le aveva mai detto una cosa simile, da che era rinchiusa lì dentro. Nessuno le aveva dato un filo

    di speranza per poter lasciare quel posto orribile.

    Bella si decise a voltare la testa e guardò la figura nella penombra del corridoio. Non era uno dei solitiuomini bassi e grassi che l'avevano interrogata. Sembrava anche abbastanza giovane. Indossava l'abito tradizionale, ma il suo era nero e pesantemente trapuntato in oro. Il copricapo celava i capelli, però metteva in risalto i suoi lineamenti decisi.

    -Sono qui per tirarla fuori da questo posto- continuò lui. -Ma non abbiamo molto tempo.-

    Dibattuta tra paura e speranza, Bella si strinse più forte le ginocchia e il tessuto ruvido della tunica nerale sfregò la pelle. Tutti i suoi vestiti erano stati confiscati insieme al resto della sua roba, quando era stataarrestata. -Chi l'ha mandata?-

    L’espressione dell'uomo non era né amichevole, né incoraggiante. -Suo fratello.-

    -Jasper?-

    -Mi ha chiesto di trovarla.-

    -Jasper sa che sono qui?-

    -Sa solo che la sto cercando.-

    Bella soffocò un singhiozzo. -Hanno detto che non sarei mai uscita di qui. Mi hanno detto che non mi avrebbero mai rilasciata, se non avessi detto il nome degli altri.-

    -Non sapevano che fosse imparentata con gente potente- le rispose l’uomo con perfetta naturalezza.

    -Lo sono?- si sorprese Bella.

    -Ora si.-

    Bella si precipitò verso di lui e strinse le sbarre con entrambe le mani. -Come? Con chi?-

    -Sono lo Sceicco Edward Khalid e sono qui in... per conto della famiglia reale di Muharrik.-

    -Muharrik confina con Jabal- sussurrò Bella.

    -E con l'Egitto- aggiunse lui. -Sarà un miracolo della diplomazia a tirarla fuori di qui entro oggi. Iltempo è poco e devo sistemare tutti i documenti. Ma tornerò pre...-

    -No!- gridò Bella. Non avrebbe voluto alzare la voce, ma era stato il panico a parlare per lei. -No- ripeté piano. -La prego, non mi lasci qui.-

    -È solo una questione di minuti, mezz’ora al massimo...- assicurò lui.

    -No...- lo pregò ancora lei. Sporse la mano tremante dalle sbarre e gli afferrò una manica. -Non mi lasci,per favore.-

    Per un lungo momento, lui rimase in silenzio fissando la piccola mano. -Non la lasceranno andare seprima non avrò sistemato i documenti.-

    Bella lo strinse più forte. -Non se ne vada.-

    -Tornerò presto, lo prometto.-

    -Ho paura- sussurrò Bella. -Ho paura delle guardie... ho paura del buio. Ho paura di quello che succede allepersone che scompaiono.- Lo fissò in viso con gli occhi sbarrati dal terrore, imploranti. -A volte le prigioniere non tornano in cella e spesso si sentono delle urla terribili.-

    -Vado solo giù in ufficio. Tornerò presto.-

    -Ma loro non la lasceranno tornare. Non lo faranno. Lo so come funziona questo posto. Il funzionario dell'ambasciata americana è venuto una volta e poi non e più tornato...

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  4. Prologo

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    Il principe del deserto
    By blackwings il 20 Jan. 2012
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    Lo sceicco Edward Khalid Fehr lesse ancora una volta l'appello apparso su Internet.


    Donna americana scomparsa in Medio Oriente.


    Ho un disperato bisogno di aiuto. Mia sorella è sparita da due settimane senza lasciare tracce. Il suo nome è Isabella Marie Swan. Ventitré anni, un metro e sessantadue, quarantasette chili, capelli biondi, occhi azzurri.


    Un leggero accento del Sud. I familiari sono profondamente angosciati.


    Chiunque avesse notizie, è pregato di mettersi in contatto con me.


    Jasper Swan


    Nella sua tenda, seduto davanti al computer portatile che rappresentava il suo contatto con il resto del


    mondo, Edward rilesse la penultima frase: i familiari sono profondamente angosciati, e il senso di quelle


    parole gli piombò sul cuore come un macigno.


    Sapeva bene cosa significasse essere angosciati per una persona cara. Anche lui aveva avuto due sorelle


    più giovani che, molti anni prima, erano morte in un tragico incidente di macchina.


    Aprì l’immagine allegata all'appello e rimase a fissare la fotografia in bianco e nero. Capelli biondi


    sciolti sulle spalle, grandi occhi chiari che spiccavano sull'ovale del viso dalla pelle luminosa e pallida. Era


    davvero bella, ma l'attenzione di Edward venne catturata dalla sua espressione. Il sorriso aperto e lo sguardo dei suoi occhi, timido ma vivace, curioso e pieno di speranza.


    Speranza.


    Provò una fitta al petto e distolse lo sguardo. Sua sorella Aman guardava il mondo in quello stesso modo. Era molto timida, diversa da Jamila, la più spregiudicata delle due gemelle. La tenerezza e il sagace senso dell'umorismo di Aman avevano sempre tratto il meglio da lui. Lei faceva emergere il meglio da chiunque e quando era morta, una settimana dopo Jamila, qualcosa in Edward era morto con lei. Il suo cuore non era mai più stato lo stesso.


    Tornò a guardare gli occhi di Isabella e si chiese che fine avesse fatto. Forse era stata rapita ed uccisa. Comunque non erano fatti suoi. Lui si era lasciato alle spalle la città perché odiava il rumore, la frenesia, la violenza, ed aveva deciso di vivere nel deserto.


    Ma se a sparire fosse stata una delle sue sorelle?


    Non sarebbe mai potuto accadere, ricordò a se stesso, perché erano principesse reali ed erano guardate a vista da un esercito di guardie del corpo.


    Fissò di nuovo la foto. Isabella Marie Swan. Ventitré anni.


    Un metro e sessantadue, quarantasette chili, capelli biondi, occhi azzurri... Seguendo un impulso, aprì la tenda e chiamò uno dei suoi uomini. Anche se viveva nel Grande Deserto di Sarq ed era uno sceicco nomade, faceva sempre parte della famiglia reale Fehr. Era ricco, aveva potere e conoscenze. Se c'era qualcuno che poteva rintracciare la ragazza americana, quello era proprio lui!
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